domenica 20 novembre 2016

Thérèse de Dillmont e la collezione storica DMC

Chiunque si sia dilettato con il ricamo, sia pure per breve tempo, conosce il marchio DMC, ma forse non tutti sanno che dietro questo acronimo si nasconde una storia d'amore o forse semplicemente un matrimonio, perché non sempre le due cose coincidono.
 
Daniel Dollfus, imprenditore francese con avviata azienda di filati, dopo aver sposato nelle primavera del 1800 Anne-Marie Mieg, ribattezzò il suo marchio di fabbrica con il nome Dolfus-Mieg & Compagnies, in breve DMC.
 
 
 
 
Mulhouse è una cittadina dell'Alsazia nota per il suo amore per l'indipendenza e per le capacità imprenditoriali dei suoi abitanti. Negli ultimi due secoli Mulhouse è stata il centro di un eccezionale sviluppo dell'industria tessile. Già dal 1746 la famiglia Dollfus operava nel settore con la tinteggiatura di tessuti provenienti dall'India, ma sull'onda del primo sviluppo industriale, si trasformò presto in produttore di tessuti.




 
L'azienda cresceva e la fantasia non mancava ai fratelli Dollfus e così, quando si seppe che in Inghilterra il chimico John Mercer aveva inventato la mercerizzazione, un processo per cui facendo passare il filo di cotone nella soda caustica  la fibra acquistava resistenza, longevità e un aspetto setoso, alla gamma dei loro prodotti  aggiunsero anche i filati da cucito, ricamo e uncinetto.



 
Fu un successo senza fine che si ripete ancora oggi : le mitiche matassine del Muliné Spécial DMC sono disponibili in ben 465 colori.
 
Per celebrare il suo 270° anniversario, DMC ha creato un cofanetto speciale, in edizione limitata, non a caso 17.460 esemplari, richiamando così la data di nascita dell'azienda, per tutte le sue fedele seguaci.
Nel cofanetto si trova una matassina di Muliné metallizzato oro a 24 carati, realizzata interamente a mano proprio nelle sede storica dell'azienda a Mulhouse.

 
 
 
 Il cofanetto, che viene messo in vendita a € 99, contiene anche un libro che racconta la storia imprenditoriale  dell'azienda insieme ad alcune riproduzioni autentiche di schemi a punto croce, tratti dagli archivi DMC e risalenti alla seconda metà dell'800.




E a proposito di schemi, citandoli non si può tralasciare di parlare di Thérèse  Dillmont, una signora austriaca che Jean Dollfus aveva incontrato  nel 1880 all'Esposizione Generale di Parigi.





Ricamatrice raffinata e abilissima, Thérèse era dotata di una straordinaria potenzialità creativa e per questo Dollfus la convinse a trasferirsi in Francia e a collaborare con la sua azienda.
La Dillmont pubblicò numerosi album e soprattutto nel 1890 l'Encyclopédie des Ouvrages des Dames , tradotta in 17 lingue e venduta in 2 milioni di copie.




Si dice che il suo contratto di lavoro con l'azienda contenesse una clausola che le vietava di sposarsi, che lei trasgredì e morì nello stesso anno. Sarà vero? Certo è che le donne di mezzo mondo, grazie a lei e alla sua guida, hanno potuto realizzare lavori bellissimi.










Ancora oggi, nel caveau del Comune di Mulhouse sono custoditi gli archivi DMC che si possono visitare gratuitamente, ma su appuntamento.

L'anno scorso, proprio in questo periodo, Dindi ed io eravamo in Alsazia , anche  a Mulhouse, ma pur essendo amanti e praticanti di punto croce, ignoravamo l'esistenza di questo tesoro... ci toccherà ritornare...


 

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