lunedì 17 ottobre 2016

La valle dei cadaveri- La quinta vittima





Risvolto di copertina:
Lago di Como, primi giorni d’estate. Benedetta, diciassettenne appartenente a una famiglia influente e facoltosa, scompare nel nulla. Il suo motorino viene ritrovato sul fondo di una scarpata, in una zona isolata e impervia, tra le montagne. Il commissario Gropello e la sua squadra, a cui è stato assegnato il caso, devono perciò scartare l’ipotesi di una fuga volontaria e cercare un’altra pista, ma gli indizi sono davvero pochi. A mettersi sulle tracce del vero responsabile del rapimento, anche se all’inizio solo per gioco, sono invece Federico e Massimo, due ragazzi che stanno trascorrendo le vacanze a Nisio, un paesino abbarbicato sulle pendici della tetra Valle dei Cani, vicino al bosco dov’è stato abbandonato lo scooter. La polizia riuscirà a risolvere il caso prima di loro e a ritrovare Benedetta sana e salva? Quella che sembrava una tranquilla realtà di provincia si trasforma in un paesaggio inquietante, intriso di violenza. Lo sciabordio sinistro delle onde del lago e il cupo silenzio dei boschi diventano il palcoscenico di uno spettacolo perverso, in cui tutti gli attori, sia gli adulti che gli adolescenti, risulteranno colpevoli. Benvenuti nella valle dei cadaveri in cui è sepolto un segreto perverso.

Finalmente!! Dopo tanti libri così così, che mi son fatta piacere quasi per disperazione, ho trovato un libro che non si lascia posare nemmeno per un attimo. Scritto benissimo, tiene la tensione sempre alta, una sorpresa dopo l'altra, fino all'ultima riga.  Personaggi precisi e credibili: perfino quell'unico che mi pareva "sbagliato", alla fine trova il suo perchè.
 E' difficile recensire un thriller senza rovinare la sorpresa a chi non l'ha ancora letto, quindi posso solo dire agli amanti del genere: non perdetelo! Ne vale la pena.
Altra considerazione: ho letto moltissimi thriller e quasi sempre l'azione si svolgeva in America o nei paesi nordici, quindi lontano da me. Forse questo fatto mi ha sempre fatto sentire la storia, come frutto di fantasia, invenzione letteraria. Questo romanzo si svolge a due passi da casa mia e con grande sgomento ho realizzato che il male esiste davvero, non è la trama di un romanzo e si può trovare dappertutto.....questa è forse la nota "negativa" del romanzo, se così si può dire, mi ha aperto gli occhi e preferivo di no! Mea culpa!!!

PS Ho scoperto che questo è il secondo libro di Invernici e che gli inquirenti del primo libro sono gli stessi di questo. L'ho ordinato immediatamente, perchè se è anche quello così bello, non me lo lascio scappare!!




E' arrivato e l'ho letto: è stato all'altezza dell'altro, intrigante  anche questo. Un po' affrettato forse nel finale e nella risoluzione del caso, ma lo perdoniamo all'autore nuovo di zecca. Ci si affeziona ai membri del pool investigativo e non ci resta che aspettarne le prossime avventure.

È Milano, ma potrebbe essere una qualsiasi altra città sono Simona, Giovanna, Marzia e Valeria, ma avrebbero potuto essere altre quattro donne. Niente le accomuna - non l'estrazione sociale, non l'età, né lo stile di vita - a parte la solitudine in cui ciascuna si sente sprofondare e il feroce destino che le rende vittime in pochi giorni dello stesso carnefice: un seduttore per corrispondenza che, offrendo loro uno spiraglio di luce, le attrae a sé per lasciarle, una dopo l'altra, esanimi sul luogo del primo incontro. Anche il serial killer sembra sfuggire a qualsiasi tentativo di classificazione, sia nel modus operandi, sia nella logica della sua follia. È a partire da questi labili indizi che Anna Gilardi, il sostituto procuratore, insieme a un nutrito pool formato da poliziotti, carabinieri e due agenti dell'Fbi, è chiamato a condurre le indagini sul caso. Tuttavia saranno i suoi problemi personali (il rapporto conflittuale con una figlia adolescente, una gran sete di vita accompagnata da una altrettanto forte passione per la cocaina) a metterla sulle tracce dell'assassino. Gli arriverà tanto vicino da guardargli nell'anima, da smascherarlo platealmente, senza riuscire, però, a impedirgli di fare la sua "quinta vittima". Una storia spiazzante, giocata su continui cambi di prospettiva che rendono l'identificazione emotiva quasi un gioco di specchi, confondono i giudizi, fino a sfociare in un finale tanto violento quanto inaspettato e liberatorio. 

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