martedì 13 settembre 2016

Niente è mai acqua passata


Il vice commissario Carrera è fatto a modo suo.
Avrebbe potuto fare molta strada, dentro la questura di Milano, se solo fosse stato capace ogni tanto di tacere, di accettare qualche compromesso, di scegliere le indagini "giuste".
Ma non sarebbe stato Rudi Carrera.
E non è certo un'indagine "giusta" quella in cui si è lasciato coinvolgere dopo aver salvato una giovane prostituta da uno stupro.
«A chi vuoi che gliene freghi di qualche puttana», gli ripetono un po' tutti.
A… Carrera gliene frega.
E gliene frega anche a Beppe Modica, da quando sua figlia è scomparsa nel nulla, da quando ha capito che la fine più probabile è che sia stata rapita dal racket della prostituzione, da quando ha iniziato a cercarla, tutti i giorni, tutte le notti, per anni.
Ma il racket della prostituzione, a Milano, è una brutta cosa: la criminalità albanese, legata da regole antiche e cattive, "tiene" il territorio metro a metro, e lo fa con violenza, con ferocia, con moltissimi soldi, e con il massimo disprezzo della vita: quella delle ragazze che umiliano, violentano e vendono, e quella di chi – come Carrera, come Beppe Modica – cerca di ostacolarli.
E infatti il prezzo che Carrera dovrà pagare, per essersi infilato in questa storia, sarà davvero altissimo.


Questo il risvolto di copertina.
Bel libro, misto fra giallo e noir, non il solito thriller con serial killer psicopatici, ma una storia ricca di persone vere, con pregi, difetti, speranze, delusioni . Una storia purtroppo molto realistica, che ci mostra una faccia bruttissima del nostro vivere quotidiano.  Carrera non è un supereroe, è un uomo che commette errori e  li paga pesantemente. Il suo carattere mi sembra ben delineato, come quello di Monica, la sua donna.
I personaggi, in questa storia,  sono parecchi e sinceramente ho faticato un bel po' a riconoscerli e distinguerli l'uno dall'altro; forse non era necessario metterne così tanti? Sarà l'età, ma anche se un libro mi prende, devo impegnarmi parecchio in questo senso. E, se devo proprio dirla tutta, anche il finale mi ha lasciato un po' confusa: non ho capito bene cosa succede alla figlia di Modica  e non ho capito nemmeno del tutto certi risvolti dell'indagine, per fortuna marginali.
Un libro, comunque, che consiglio agli amanti del genere. E lo consiglio anche agli amanti di Milano, che qui è descritta nei suoi angoli più sconosciuti alla maggior parte della gente, ed è raccontata con  vero amore.




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