sabato 30 aprile 2016

Librerie inusuali

In questi ultimi anni andare in libreria è diventato uno dei miei passatempi preferiti. Una volta, anni fa, non era così: dovevi entrare in negozio, sapere che cosa volevi, chiederlo, pagare e uscire. Oggi, invece, entri, guardi, tocchi, sfogli, leggi perfino, scegli, cambi idea, poi la ricambi....nessuno ti disturba, nessuno ti fa fretta e ci puoi passare delle mezz'ore a deliziarti con le novità. Ci sono spesso anche altri articoli interessanti: cd musicali, dvd di film vecchi e nuovi, oggetti di cartoleria, giochi in scatola. Insomma la libreria è un mondo aperto di cui puoi usufruire in tutta tranquillità. Tanto che mi pare ormai quasi inutile la fiera del libro che si tiene annualmente in questa stagione sul nostro sentierone, perchè quello che vuoi vedere, lo trovi ogni momento nei negozi.
C'è un tipo di libreria, però, che forse non offre tutto quello che la modernità ci regala, ma sono comunque librerie MOLTO affascinanti. Anche perchè non sempre se ne stanno lì ad aspettare che tu vada a da loro, ma spesso sono loro ad andare a cercare i lettori. Vedere per credere!


























































venerdì 29 aprile 2016

Orecchini

 Gioielli: gioie e dolori...sono bellissimi, ma mi danno problemi. Gli anelli, li adoro, ma non se ne parla: mi si gonfiano le mani e le dita sembrano salsicciotti pronti per il barbecue... Le collane: che fastidio! pesano... Le spille:ce n'è di bellissime, ma...dove le appunto, se ormai si indossano solo piumini mentre giacche e cappotti di stoffa sono finiti chissà dove? I braccialetti: mica male, ma anche loro abbastanza fastidiosi, che si impigliano dappertutto! Rimangono gli orecchini, gli unici gioielli che indosso senza troppo fastidio e che servono un po' ad illuminare l'incarnato.








Da dove nascono?



Gli orecchini venivano indossati sin dall’antichità in quanto simbolo di ricchezza, e si diffusero anche tra le tribù di molteplici civiltà e risalgono addirittura all'età del bronzo. In passato venivano considerati talismani propiziatori e avevano fini pratici e ornamentali. 





In Egitto l'orecchino nacque principalmente come ornamento maschile, era formato da un disco con catenelle, di grande valore e ideale per indicare un elevato status sociale. Solo a partire dall’ellenismo gli orecchini incominciarono ad attrarre un pubblico più vasto e meno abbiente, sino a divenire ornamenti di uso e costume anche per popolazioni e tribù nomadi.



A partire dall’Alto Medioevo gli orecchini acquisirono maggior valore, con gemme incastonate o perle a goccia, e iniziarono ad essere intesi come ornamento soprattutto femminile. Le pietre incastonate erano per lo più gemme di colore, mentre l’uso del diamante per questi gioielli si diffuse verso la fine del Settecento, quando gli orecchini di diamanti divennero un must, destinato a rimanere tale per sempre.




Al tempo stesso, l’orecchino pendente era il modello più in voga già a partire dal Rinascimento e attualmente è di certo molto amato e prediletto per valorizzare look eleganti, ideali per grandi occasioni. Tuttavia, agli orecchini più vistosi amati sin dall’antichità si sono affiancati punti luce e modelli di piccole dimensioni, con un tocco di glamour adatto alla quotidianità.



L’amore per gli orecchini non è solo una questione di stile e moda, ma racchiude in sé anche simboli e significati speciali. È risaputo che in molteplici tribù del Centr-Africa le donne scelgono di indossare orecchini vistosi, simili a dilatatori, in quanto simboli di seduzione, erotismo e femminilità. Al tempo stesso si ritiene che l’orecchino protegga le giovani ragazze dalle insidie del male e nel Mali, ad esempio, le madri infilano diciotto orecchini nei lobi delle figlie prima del matrimonio, per allontanare qualsiasi malignità nei confronti della sposa. Allo stesso modo, nell’Islam gli orecchini d’argento sono prediletti in quanto questo materiale ha un preciso significato propiziatorio.


Al tempo dei faraoni l’orecchino era un ornamento principalmente maschile e questa consuetudine rimase in auge per i secoli successivi, sino al Cinquecento e ai giorni nostri, seppure con accezioni differenti. Se attualmente gli uomini indossano l’orecchino come simbolo di appartenenza ad uno stile particolare, in passato l’orecchino maschile aveva significati molto profondi e poteva essere addirittura simbolo d’amore. In un noto ritratto di William Shakespeare, lo scrittore ha un orecchino sull’orecchio sinistro e si ritiene che all’epoca questa usanza fosse legata a speciali credenze, come quella che voleva uniti in un legame inscindibile l’uomo e la donna che indossavano lo stesso orecchino.



Ma non furono solo poeti o nobili ad indossare gli orecchini per la prima volta, bensì personaggi ben più eccentrici e famigerati, da cui probabilmente deriva l’immagine attuale dell’orecchino maschile. I marinai, ad esempio, lo indossavano poiché pensavano che forando l’orecchio avrebbero potuto vedere meglio e di conseguenza ottenere l’incarico di vedetta. Come i marinai, anche i leggendari pirati utilizzavano l’orecchino, ma con un’utilità pratica: i pirati ritenevano infatti che se fossero morti durante un’avventura oltremare, l’orecchino prezioso poteva fungere da ricompensa per chi avrebbe seppellito i loro corpi.



Pertanto, l’orecchino è un gioiello che nasce nell’antichità, si evolve da emblema di ricchezza a usanza tribale, conquista ogni donna in quanto simbolo di femminilità, ma anche uomini, siano essi nobili e artisti o corsari e avventurieri. A pendente, punti luce o a goccia, gli orecchini sono destinati a rimanere ornamenti amati e desiderati.