martedì 30 settembre 2014

Dante Manno

Di questo illustratore non ho trovato notizie specifiche: è sempre citato insieme agli altri cartellonisti della sua epoca, tra quelli che hanno fatto la storia del poster cinematografico italiano. Peccato, perchè mi sarebbe piaciuto sapere da dove veniva, che studi ha fatto e cose del genere. Anche le immagini dei suoi cartelloni sono poche, molto piccole e non prelevabili.
Ecco qui quelle che ho trovato:




































Sono immagini che parlano di un'epoca, di cinema dell'oratorio, di "arrivano i nostri", di grande ingenuità e voglia di storie.

Fiabe dal mondo : un racconto popolare ungherese

Eccoci al terzo appuntamento con la collana Fiabe dal mondo per conoscere un racconto popolare ungherese che si intitola "Matt, il guardiano d'oche".








































Questa leggenda popolare è raccontata da Gyula Illyés, poeta, prosatore, drammaturgo, vissuto dal 1902 al 1983,una delle figure più rappresentative del mondo letterario ungherese.




 Il padre Janos apparteneva alla ricca borghesia ungherese, mentre la madre era di estrazione sociale molto umile. Dopo il divorzio dei genitori, il giovane Gyula andò a vivere con la madre e iniziò ad interessarsi molto presto alle tensioni sociali del suo paese.Nel 1919 abbandonò gli studi per unirsi all'Armata rossa, ma dopo la caduta della Repubblica sovietica ungherese fu costretto a lasciare il paese per rifugiarsi a Parigi, dove strinse amicizia con i poeti dell'avanguardia. 
Tornato in patria, divenne capostipite degli scrittori sociografici, tutti fautori della riforma agraria. La sua opera letteraria, che trae origine e tono dall'ambiente contadino, si leva ad alti valori di poesia.






Le illustrazioni del libro sono opera di Kàroly Reich (1922-1988) un artista ungherese molto noto come illustratore di libri per bambini. Nato in una famiglia contadina sul lago Balaton, Kàroly amava disegnare, soprattutto animali. A 18 anni vinse una borsa di studio che gli consentì di trasferirsi a Budapest, dove si diplomò all'Accademia Ungherese di Arte applicata. 
Durante i quarant'anni della sua carriera , dipinse più di 400 libri, principalmente per i bambini che amavano la vivacità e l'allegria dei suoi colori dettati dall'amore per la natura.

Eccone alcuni esempi











lunedì 29 settembre 2014

Gita culinaria

Sabato di fine settembre, giornata di sole. Siamo liberi da impegni di babysitteraggio e non abbiamo voglia di restare in casa. Che si fa? Giorgio qualche giorno fa è stato con gli amici in un posto dove non eravamo mai andati e l'ha trovato bello, quindi decidiamo di andare lì, in modo che anche io lo possa vedere.
Il paese è in provincia di Verona ( quanto è bello il Veneto!), sulla strada per il Monte Baldo e si chiama San Zeno in Montagna.

















C'è una vista sul lago spettacolare, peccato che ormai l'aria sia un po' velata, ormai è autunno, e i contorni di quello che si vede rimangono sfumati.














E' ormai ora di pranzo e decidiamo di mangiare all'aperto, perchè c'è ancora un bel sole caldo.






Provo un piatto che non ho mai assaggiato prima e ne resto entusiasta: buonissimo!!
Stupidamente non l'ho fotografato perchè mi ci sono buttata a pesce e mi sono resa conto solo alla fine che valeva la pena farlo. Ho pensato: troverò qualcosa in internet! Invece no! Ci sono moltissime immagini, ma di vellutata di castagne, di minestra di ceci e marroni, di marroni e funghi, eccetera, ma come quella che ho magiato io, al ristorante Giardinetto, non c'è! Quella che più le assomiglia è questa, ma la mia era senza pasta:






Comunque la ricetta l'ho trovata!

Minestrone di marroni:

Questa minestra, variazione della celebre pasta e fagioli, è piatto tipico del monte Baldo, diffusa nella zona veronese di San Zeno di Montagna, celebre per i marroni.

Ingredienti: 200 gr. di marroni lessati, 100 gr. di verza, 50 gr. di fagioli borlotti secchi, 50 gr. di patate, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1 cipolla di medie dimensioni, 1 spicchio d’aglio, 4 foglie di salvia, rosmarino, 2-3 croste di grana padano, olio extravergine di oliva, sale, pepe.

Preparazione: mettere a bagno i fagioli borlotti in abbondante acqua, 24 ore prima di cuocerli. Lavare le verdure, tagliarle a pezzi e tenerle da parte. Pulire, grattandole con un coltellino, le croste di grana. Mettere in una pentola l’olio d’oliva e friggere il rosmarino e l’aglio schiacciato. Una volta rosolati gli odori, in modo da aromatizzare l’olio, togliere e aggiungere le verdure. Coprirle d’acqua, salarle e farle cuocere dolcemente a pentola scoperta, schiumando quando serve. Verso fine cottura passare al setaccio ¾ delle verdure, tenendo da parte le rimanenti e introdurle poi nella pentola.
Prendere i marroni, dopo averli pelati e cotti in acqua salata con foglie di salvia, passarne metà al settaccio per farne una purea e aggiungerla alla minestra di verdure. Fare altrettanto con i marroni lasciati interi. Continuare la cottura per 10 minuti. Tagliare le croste di grana e aggiungerle al minestrone. Servire in ciotole con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e una macinata di pepe.


Il mio, di minestrone, mi sembrava leggermente diverso, ma sono sicura che ogni cuoco ha il suo segreto e aggiunge o toglie qualcosa per personalizzare la ricetta.

Dopo pranzo scendiamo in riva al lago, a Torri del Benaco, delizioso paesino, ancora in piena stagione turistica




























Una passeggiata in riva al lago, una bibita e poi...a casa! C'è un po' di coda, ma...pazienza!

P.S. San Zeno in montagna è famosissimo per i marroni e in ottobre ci sono molte manifestazioni a riguardo. Chi ne avesse l'occasione, non se lo perda!