mercoledì 25 aprile 2012

Torniamo a parlare di vestiti



Ai nostri tempi la trepidazione per il giorno della prima Comunione era dovuta in gran parte all'abito che avremmo indossato. Per mesi ci eravamo preparate all'avvenimento, avevamo studiato il catechismo, avevamo guardato nei nostri cuori e ci eravamo purificate lo spirito, ma in fondo, anche se bambine, eravamo di genere femminile e...l'abito aveva una grandissima importanza.


la nonna Anna


mia mamma Alma

la zia Raffaella


la zia Nicoletta

la zia Annamaria




Mianna


questa sono io, con la seconda mamma di mio papà, la nonna Tilde.
Il mio vestito non mi piaceva, non ne ero contenta....evidentemente non me lo "sentivo". Quella borsettina tutta aperta non era fatta per un tipo come me: prima di sera avevo già perso sia il rosario, che il libro di preghiere che mi erano stati regalati. Per me erano più adatti questi abiti:


così mi sentivo completamente a mio agio! però, quando due anni dopo è arrivato il turno di Silvana, mia sorella, ho un po' rimpianto quell'abito bianco:



Il suo mi piaceva molto più del mio....
Comunque mi pare un'ottima cosa che si sia deciso di eliminare tutte queste frivolezze. Un saio bianco uguale per tutte le bambine è molto più adatto alla circostanza. Così si impedisce alle mamme di mettersi scioccamente in gara e si tiene concentrata la mente delle bambine su quello che stanno facendo. Se mai è possibile una cosa del genere!


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